Quiz LIVELLO 1 Percorso B
Le procedure di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame, definite dall’organismo di certificazione conformemente alla norma, prescrivono una votazione uguale o maggiore a 65/100 (percentuale delle risposte esatte sul totale delle domande) in ciascuna delle tre parti dell’esame (prove scritte e prova pratica) e una valutazione finale pesata uguale o maggiore a 70/100. Un candidato che non abbia ottenuto in nessuna delle prove la votazione minima deve ripetere l'esame per intero. Qualora non abbia acquisito la valutazione richiesta per la certificazione, può ripetere, per una sola volta, l’esame per una qualsiasi delle parti (generale, settoriale e pratico), a condizione che la ripetizione dell’esame avvenga entro i dodici mesi successivi.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
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Domanda 1 |
CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE
Per un candidato, quale è il tempo di addestramento minimo per l’accesso al livello 1:
A | la media dei tempi del livello 1 e livello 2 Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
B | non è richiesto il periodo di addestramento minimo Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
C | quello specifico stabilito per il livello 1 |
Spiegazione della domanda 1:
La norma UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale di protezione catodica”, specifica i livelli di competenza del personale addetto alla protezione catodica nonché i requisiti in termini di istruzione, esperienza e addestramento ai fini dell’ammissione agli esami per la certificazione. Per l’addestramento è necessaria la prova documentata del periodo di addestramento, come l’attestato di partecipazione e il diario presenze, in conformità a programmi approvati dall’organismo di certificazione. Per i candidati ai livelli 1 e 2 la durata minima del periodo di addestramento è di 40 h; nel caso il candidato ritiene di accedere direttamente all’esame di livello 2 ed è privo di certificazione di livello 1 la durata dell’addestramento richiesto è di 80 h.
Domanda 2 |
Quali sono i requisiti minimi che deve avere un candidato per essere ammesso agli esami di livello 1:
A | avere un’adeguata esperienza e addestramento Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
B | avere un anno di esperienza, quaranta ore di addestramento e un adeguato titolo di studio |
C | avere un titolo di studio riconosciuto dalla comunità europea Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 2:
Il Regolamento sulla qualificazione e certificazione del personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”, fornisce i tempi minimi di addestramento. Per il primo livello, è richiesto almeno 1 anno di esperienza lavorativa continuativa, un addestramento di almeno 40 ore e un adeguato titolo di studio.
Domanda 3 |
Riferendosi al regolamento sulla certificazione, il personale certificato:
A | è soggetto a sorveglianza e può subire la revoca della certificazione ottenuta in casi predefiniti |
B | non è soggetto a nessuna sorveglianza durante il periodo di validità della certificazione Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
C | è soggetto a sorveglianza nel primo anno di validità della certificazione Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 3:
Nel periodo di validità della certificazione, l’Organismo di Certificazione attua, nei tempi e modi ritenuti opportuni, una sorveglianza sul personale certificato al fine di verificare la permanenza dei requisiti originali e l'uso corretto della certificazione stessa.
La sorveglianza é effettuata mediante la verifica del rispetto del codice di etica professionale, l'esame e la valutazione della documentazione che il personale certificato presenta in occasione del rinnovo della ricertificazione. La dichiarazione rilasciata dal datore di lavoro che attesta la continuità lavorativa per i livelli 1 e 2, deve essere controfirmata da un livello 3 che ha il compito di accertare l'effettiva continuità di lavoro del candidato e la presenza di eventuali reclami.
Domanda 4 |
Gli esami di certificazione per i livelli 1 e 2 comprendono per ciascun settore applicativo:
A | la prova scritta generale e la prova pratica specifica settoriale Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
B | la prova scritta generale, la prova scritta specifica settoriale e la prova pratica settoriale |
C | le prove scritte specifiche per il settore richiesto Suggerimento: Ripassare il contenuto della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 4:
Conformemente alle regole previste nella norma, gli esami di qualificazione sono così articolati:
- una prova scritta generale con trenta domande a risposta multipla, per verificare il possesso delle conoscenze generali riguardanti i principi base di elettrotecnica, i fenomeni di corrosione dei metalli, i rivestimenti, la protezione catodica, gli aspetti normativi e di sicurezza applicabile alla protezione catodica;
- una prova scritta specifica settoriale con venti domande a risposta multipla, per verificare il possesso delle conoscenze specifiche attinenti, le apparecchiature e dispositivi, le misurazioni, le interferenze elettriche, le verifiche e controlli dei sistemi di protezione;
- una prova pratica settoriale.
Domanda 5 |
CORROSIONE MATERIALI METALLICI
Nei fenomeni di corrosione dei metalli, quale è la relazione che lega le correnti elettriche nelle condizioni di libera corrosione:
A | la corrente del processo anodico è maggiore della corrente del processo catodico: Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | la corrente del processo anodico è uguale alla corrente del processo catodico |
C | la corrente del processo anodico è minore della corrente del processo catodico Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 5:
Una generica reazione di corrosione a umido per un materiale metallico M può essere schematizzata in questo modo
M + ambiente aggressivo → prodotti di corrosione di M
Ad esempio per il ferro in un elettrolita nel quale è disciolto ossigeno,
ferro + ossigeno + acqua → prodotti di corrosione
La reazione procede con un meccanismo elettrochimico in cui sono coinvolti gli elettroni del materiale metallico ed è la somma di due processi elettrodici complementari:
- un processo anodico di ossidazione del materiale metallico, che rende disponibili elettroni nella fase metallica;
- un processo catodico che utilizza tali elettroni.
Domanda 6 |
In genere la corrosione per contatto galvanico è favorita dal fatto che:
A | i due metalli sono immersi in un ambiente a bassa resistività |
B | i due metalli sono immersi in un ambiente ad alta resistività Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | i due metalli sono tra loro elettricamente isolati Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 6:
La presenza di due materiali a diversa nobiltà può dar luogo a corrosione per contatto galvanico. Il materiale meno nobile, cioè quello che nell’ambiente ha un potenziale più elettronegativo, assume un comportamento anodico e si corrode con velocità maggiore di quella in assenza di contatto elettrico con il materiale più nobile, che assume un comportamento catodico prevalente.
I fenomeni di accoppiamento galvanico sono favoriti da:
- elevata differenza di nobiltà pratica
- aree anodiche piccole e aree catodiche grandi
- ambienti dotati di conducibilità elettrica elevata.
Domanda 7 |
Sulle strutture metalliche interrate i processi corrosivi possono essere originati dall’azione di correnti disperse circolanti nel terreno. Gli attacchi corrosivi sulla struttura metallica avvengono:
A | in modo uniforme su tutta la superficie interrata Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | in corrispondenza dei punti in cui la corrente entra nella struttura metallica Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | in corrispondenza dei punti in cui la corrente esce dalla struttura metallica |
Spiegazione della domanda 7:
Si definisce interferenza l'alterazione del campo elettrico provocato dalla presenza di strutture estranee, siano esse metalliche o isolanti o relative all'ambiente. Si distinguono due situazioni:
- interferenza stazionaria (si verifica ad esempio quando la struttura si trova immersa in un campo elettrico stazionario, generato da un dispersore di un impianto di protezione catodica)
- interferenza non stazionaria, come nel caso tipico delle correnti vaganti, disperse dai sistemi di trazione a corrente continua (treni, tram e metropolitane); gli effetti di interferenza, e quindi di corrosione, si manifestano solo durante il passaggio del treno.
Domanda 8 |
Per rallentare la reazione anodica dell’acciaio al carbonio in un elettrolita (terreno, acqua), occorre:
A | rendere il metallo più negativo rispetto al potenziale di equilibrio |
B | rendere il metallo più positivo rispetto l’elettrolita Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | portare il metallo nella zona di attività Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 8:
L'ossidazione di un metallo (corrosione) avviene solo se il metallo si trova a un potenziale più elevato di quello di equilibrio: il lavoro motore disponibile per il prodursi del processo anodico, è dato dalla differenza tra il potenziale di corrosione, Ecorr, e quello di equilibrio, Eeq, del metallo. Per rallentare la velocità di corrosione del metallo si può agire riducendo il lavoro motore, quindi abbassando il potenziale del metallo fino a portarlo in condizioni di immunità (al di sotto del potenziale di equilibrio) o di quasi immunità (in prossimità dello stesso potenziale). Questo è il principio della protezione catodica di un materiale attivo come l’acciaio al carbonio nei terreni.
Domanda 9 |
ELETTROTECNICA
La corrente elettrica si definisce come:
A | il rapporto tra la carica elettrica ed il tempo |
B | il prodotto della carica elettrica per il tempo Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | il rapporto tra il tempo e la carica elettrica Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 9:
La corrente elettrica è costituita da un flusso di carica nell’istante di tempo. Nei conduttori (ad esempio materiali metallici) la corrente è trasportata esclusivamente dagli elettroni liberi, per cui si parla di conduzione elettronica. Gli ioni (positivi o negativi ) sono responsabili della conduzione di corrente negli elettroliti (acqua, terreno, calcestruzzo,…); in questi ambienti si parla di conduzione ionica.
Domanda 10 |
In un circuito elettrico è presente una resistenza R1 (3 Ω) in serie a due resistenze R2 e R3 (entrambe da 10 Ω) in parallelo. Il valore totale della resistenza equivalente totale del circuito è:
A | 8 Ω |
B | 13 Ω Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | 23 Ω Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 10:
Se si applica la prima legge di Ohm a due o più resistenze in serie, la corrente circolante è la stessa e la tensione totale è data dalla somma delle tensioni a cavallo delle resistenze; si ottiene:
U = U1 + U2 + U3 = R1I + R2I + R3I
Quindi Rt = R1 + R2 + R3 = ΣnRn
Applicando la legge di Ohm a due (o più) resistenze in parallelo, la corrente totale è la somma delle correnti circolanti attraverso le resistenze e la tensione ai capi delle resistenze è la stessa; si ottiene:
I= I1 + I2 + I3 = U/R1 + U/R2 + U/R3 = U (1/R1+1/R2+1/R3) quindi
Nel caso in esame, la resistenza totale equivalente alle resistenze in parallelo (Rt, parallelo) è:
Sommando a questo valore in valore della resistenza R1, si ottiene una resistenza totale di 8 Ω
Domanda 11 |
Avendo a disposizione quattro diodi quale montaggio consente di raddrizzare le due semionde della corrente alternata:
A | montaggio 1 Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | montaggio 2 |
C | montaggio 3 Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 11:
I diodi sono dispositivi che consentono il passaggio di corrente nella direzione diretta impedendola nella direzione inversa. Quando la tensione in c.a. tra i punti A e C è positiva, i rami AB e CD funzionano come un corto circuito mentre i rami BC e AD si comportano come un interruttore aperto, quindi la tensione tra i punti B e D è positiva e in valore assoluto uguale alla tensione in c.a. Quando la tensione c.a. tra i punti A e C è negativa, i rami BC e AD funzionano come un corto circuito mentre i rami AB e CD si comportano come un interruttore aperto, quindi la tensione tra B e D è positiva e uguale alla tensione in c.a.
Domanda 12 |
Per misurare il potenziale di una struttura metallica interrata rispetto all’ambiente si utilizza un voltmetro digitale ed un elettrodo di riferimento al Cu-CuSO4 saturo di tipo portatile. Collegando la struttura al morsetto nero “COM” (comune/negativo) e l’elettrodo di riferimento al CuCuSO4 al morsetto rosso “V”, il display dello strumento indica +450 mV. Il potenziale della struttura rispetto l’ambiente è:
A | positivo Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | negativo |
C | in equilibrio Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 12:
Il potenziale di un elettrodo metallico in un elettrolita può essere misurato solamente per combinazione con una seconda semipila di f.e.m. nota. L’elettrodo di riferimento (o semipila), al quale è stato attribuito convenzionalmente il potenziale standard pari a zero, è l’elettrodo all’idrogeno (SHE), il quale non è adatto per le misurazioni in campo. Per tale motivo, sono stati preferiti altri tipi d’elettrodi di riferimento di facile reperibilità, costruzione e impiego, facilmente riproducibili e con caratteristiche fisiche molto stabili. L’elettrodo di riferimento impiegato nei terreni è l’elettrodo al rame-solfato di rame saturo (Cu-CuSO4).
La misura di potenziale di una struttura metallica nel terreno deve essere effettuata collegandola al polo positivo (morsetto rosso) del voltmetro, mentre l’elettrodo di riferimento deve essere collegato al polo negativo/comune (morsetto nero).
Nel caso in esame, i collegamenti sono stati fatti invertendo le polarità, quindi il potenziale della struttura rispetto all’elettrodo di riferimento vale - 450 mV.
Domanda 13 |
NORMAZIONE
Le regole tecniche:
A | sono obbligatorie |
B | sono volontarie Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | sono obbligatorie in determinate aree geografiche Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 13:
La norma non è obbligatoria ed equivale al concetto di “regola dell’arte” previsto dal Codice Civile. Lo stato dell’arte trova una sua definizione nella norma UNI CEI EN 45020 secondo cui esso è lo “stadio dello sviluppo, raggiunto in un determinato momento, dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi e servizi basato su pertinenti scoperte scientifiche tecnologiche e sperimentali”. L’aspetto della volontarietà permette di distinguere le “norme tecniche” dalle “regole tecniche”, poiché queste ultime, al pari delle norme tecniche, sono specifiche che definiscono le caratteristiche e/o i requisiti tecnici di prodotti, processi o servizi, ma hanno natura obbligatoria, essendo contenute o citate come obbligo in atti (leggi, decreti, ecc.) emanati da un’autorità avente potere legislativo o regolamentare (Parlamento, Governo, Regioni, Comuni).
Domanda 14 |
Sono state pubblicate norme che stabiliscono le modalità per la misurazione di corrente che fluisce su una struttura metallica:
A | si, solamente per i ferri di armatura del calcestruzzo Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
B | si, per le diverse strutture estese in lunghezza e a rete |
C | no, poiché non è stata pubblicata la norma EN Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
Spiegazione della domanda 14:
Nell’ambito delle misurazioni nella protezione catodica la norma europea, che ha sostituito le norme UNI, indica i metodi di misurazione da utilizzare nell’accertamento dell’efficacia della protezione catodica ed i parametri da controllare e le misurazioni da effettuare (potenziale, gradiente di potenziale, corrente e resistenza) per assicurare il corretto funzionamento degli impianti e la loro efficacia sull'intera struttura.
Le tecniche di misurazione descritte sono riferite alle condotte, ma possono essere applicate ad altri tipi di strutture interrate o immerse, escluse quelle in mare aperto.
- UNI EN 13509:2004 Tecniche di misurazioni nella protezione catodica
- UNI 10405:1995 Localizzazione del tracciato, di falle nel rivestimento e di contatto con strutture estranee
Domanda 15 |
L’organismo di normazione CEN è:
A | l’ente competente per tutti i settori tranne quello elettrico |
B | l’ente competente per tutti i settori Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | l’ente competente per il solo settore elettrico Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 15:
CEN, (European Committee for Standardization), è uno degli enti di normazione più importanti a livello europeo insieme a CENELEC, (European Committee for Electrotechnical Standardization) per il settore elettrico ed elettronico. Ai due organismi aderiscono gli enti di normazione dei paesi membri della CE (UNI e CEI per l'Italia). ISO, (International Organization for Standardization) si occupa dell’attività normativa in tutti i settori ad eccezione di quelli elettrico ed elettronico, che fanno capo all’IEC, (International Electrotechnical Commission).
Domanda 16 |
Ciascun Stato membro dell’Unione Europea:
A | deve recepire le norme EN approvate a maggioranza pesata |
B | può rifiutare le norme EN se non ha partecipato alla votazione finale di approvazione Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | accetta le norme EN soltanto se approvate dal proprio organismo di normazione Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 16:
Le principali sigle che caratterizzano le norme sono:
- UNI o CEI, contraddistingue tutte le norme nazionali italiane e, nel caso sia l’unica sigla presente, significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle commissioni UNI ed enti federati o dal CEI.
- EN, identifica le norme elaborate dal CEN o dal CENELEC. Le norme EN devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi membri del CEN e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia UNI EN o CEI EN.
- ISO o IEC, individua le norme elaborate dall’ISO o dall’IEC. Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo. Ogni Paese può decidere se rafforzare ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali, nel qual caso in Italia la sigla diventa UNI ISO o CEI IEC e se la norma è stata recepita anche a livello europeo, la sigla diventa UNI EN ISO o CEI EN IEC.
Domanda 17 |
SICUREZZA
Una persona è sottoposta ad un contatto diretto, quando tocca parti dell'impianto elettrico che nel servizio ordinario:
A | non sono in tensione Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | sono in tensione |
C | hanno un isolamento Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 17:
Toccando un elemento metallico in tensione (parte attiva) si stabilisce una d.d.p. tra i due punti di contatto (mano e piedi) e può fluire una corrente attraverso il corpo umano (contatto diretto). Elementi metallici non intenzionalmente in tensione possono accidentalmente andare in tensione in seguito ad un guasto verso terra (contatto indiretto).
Domanda 18 |
Quale delle seguenti protezioni permettono la protezione contro i contatti diretti e indiretti:
A | magnetica Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | termica Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | differenziale |
Spiegazione della domanda 18:
Lo scopo delle protezioni è quello di proteggere l’impianto da sovracorrenti, che superano il valore nominale (portata). Una sovracorrente può essere determinata da un sovraccarico o da un cortocircuito.
Fusibile: l’operazione di interruzione del circuito viene svolta mediante la fusione dell’elemento fusibile quando viene raggiunta la temperatura di fusione Interruttore magnotermico: viene utilizzato sia come dispositivo di manovra che come sistema di protezione dalle sovracorrenti. Gli interruttori automatici incorporano dei dispositivi (detti sganciatori) che azionano il meccanismo di sgancio e quindi l’apertura dei contatti quando la corrente del circuito su cui sono posti supera un valore prefissato. La protezione dai cortocircuiti è realizzata mediante l’uso di un elettromagnete mentre quella dai sovraccarichi è ottenuta impiegando un elemento termico detto bimetallo (o bilama). Assicura un’efficace protezione dai contatti indiretti e anche per la protezione addizionale dai contatti diretti. Ha un tempo di intervento relativamente lungo e quindi per garantire la sicurezza umana deve essere associato a un interruttore differenziale.
Interruttore differenziale: dispositivo sensibile alla somma algebrica delle correnti nella sezione dell’impianto in cui viene inserito e quindi rileva la corrente che, in conseguenza di un guasto a terra, si richiude attraverso il terreno e non attraverso l’impianto.
Domanda 19 |
Quale significato ha il termine mettere a terra:
A | collegare tra loro tutte le masse metalliche Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza/elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | collocare sul terreno qualsiasi massa metallica Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza/elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | collegare una parte conduttrice al terreno tramite l’impianto di terra |
Spiegazione della domanda 19:
Le parti metalliche normalmente non in tensione dell’impianto elettrico devono essere collegate all’impianto di messa a terra, per impedire contatti indiretti.
Domanda 20 |
Quale è la segnaletica di sicurezza da esporre all’interno delle custodie degli impianti di protezione catodica alimentati dalla rete di distribuzione 220 V:
A | tabella con le istruzioni sui soccorsi da prestare ai colpiti da ustioni Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | tabella con le istruzioni sui soccorsi da prestare ai colpiti da corrente elettrica e segnale di divieto di eseguire lavori su elementi in tensione dell’impianto |
C | segnale di divieto di installazioni elettriche ove esista pericolo di esplosione ed incendio Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 20:
Laddove è presente un potenziale rischio è obbligatorio affiggere dei cartelli: all’ingresso di un locale, in prossimità di un macchinario. Nel caso specifico, all’interno delle custodie degli impianti di protezione catodica alimentati in c.a., deve essere esposta una tabella con le istruzioni relative ai soccorsi da prestare ai colpiti da corrente elettrica, oltre a un segnale di divieto di eseguire lavori su elementi in tensione dell’impianto. All’esterno delle custodie invece si deve segnalare il divieto dell’utilizzo di acqua per lo spegnimento di incendi oltre ovviamente ad avvertire della presenza di tensione elettrica.
Domanda 21 |
ATTUAZIONE DELLA PC
L’impianto di drenaggio unidirezionale è un tipo di collegamento che inserito tra la struttura da proteggere e la rotaia di linee di trazione elettriche consente:
A | il passaggio di corrente unicamente dalla struttura alla rotaia |
B | il passaggio di corrente soltanto dalla rotaia alla struttura Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | il passaggio di corrente dalla struttura alla rotaia e ugualmente dalla rotaia alla struttura Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 21:
Un metodo efficace e risolutivo per eliminare gli effetti dell’interferenza è il drenaggio. Esso consiste nel collegamento metallico tra struttura interferita e il binario alla sottostazione di alimentazione dove il binario è sempre negativo. Per evitare pericolose inversioni della corrente, quando ad esempio sono disattivate momentaneamente alcune sottostazioni, si impiega il drenaggio polarizzato, cioè un diodo.
I drenaggi unidirezionali devono avere le caratteristiche previste da UNI 10428 “Protezione catodica di condutture metalliche interrate. Impianti di drenaggio unidirezionale”. Si può fare riferimento anche alla norma UNI 11094 “Impianti per la riduzione delle interferenze da linee
di trazione a corrente continua”
Domanda 22 |
Il sistema a corrente impressa utilizza:
A | un collegamento diretto con una lega metallica Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | un trasformatore-raddrizzatore il cui polo “+“ è collegato a un dispersore di corrente e il cui polo “-” è collegato alla struttura |
C | un trasformatore-raddrizzatore il cui polo “+“ è collegato a un dispersore di corrente e il cui polo “-” è collegato alla struttura Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 22:
La PC a corrente impressa utilizza un generatore di forza elettromotrice, il cui polo positivo è collegato a un opportuno dispersore di corrente, in genere costituito da anodi insolubili (per esempio titanio attivato) mentre il polo negativo è collegato alla struttura da proteggere. I sistemi a corrente impressa sono necessari negli ambienti resistivi, come i terreni e il calcestruzzo e sono preferiti per la protezione di strutture estese, quando è richiesto un limitato numero di anodi.
Domanda 23 |
INDAGINI PRELIMINARI
Un impianto di protezione catodica a corrente impressa installato su una struttura interrata estesa in lunghezza può essere considerato come sorgente di corrente in grado di provocare interferenze elettriche ad altre strutture metalliche interrate poste in vicinanza dello stesso:
A | si, sempre |
B | no, perché la corrente di protezione fluisce verso la struttura protetta catodicamente Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | si, solo se l’alimentatore eroga una corrente maggiore di 10 A Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 23:
Si tratta di un tipico caso di interferenza stazionaria, che accade quando una struttura metallica si trova immersa in un campo elettrico costante; in questo caso l’impianto di protezione catodica può provocare comunque effetti di interferenza su altre strutture metalliche.
Gli effetti dell’interferenza sono tanto più elevati quanto più la struttura estranea (non protetta) è vicina al dispersore.
Domanda 24 |
La precisione di un strumento digitale è l’1% del valore letto con un’incertezza di più o meno una cifra. Se il valore letto è -1,20 V, l'errore massimo che ci si può attendere è:
A | 12 mV |
B | 12,2 mV Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
C | 13 mV Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 24:
La norma UNI EN 13509 descrive gli strumenti di misura da utilizzare per la misurazione del potenziale. I voltmetri in corrente continua sono di due tipi:
- analogici: l’errore si esprime come percentuale del valore di fondo scala (per uno strumento di classe 1,5 l’errore massimo su una scala di 10 V è di 150 mV)
- digitali: l’errore è espresso come percentuale della lettura, aumentata di un’unità (per uno strumento con precisione dell’1%, l’errore massimo su una lettura 1000 V è di 10 V).
Domanda 25 |
PROTEZIONE PASSIVA
Quali, tra queste indicate, possono essere definite come appropriate caratteristiche meccaniche che deve possedere un rivestimento isolante da applicare a condotte metalliche interrate:
A | una buona proprietà dielettrica Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | un’aderenza forte e permanente alla superficie metallica ed una resistenza all’urto ed alle sollecitazioni del terreno |
C | una buona resistenza d’isolamento con una discreta resistività del materiale base Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 25:
Di seguito sono riportati i principali requisiti per un rivestimento di tubazione interrata. Caratteristiche meccaniche: aderenza, resistenza all'urto, resistenza all'impronta, resistenza alla compressione, piegabilità, allungamento, resistenza a trazione, resistenza alle sollecitazioni del terreno.
Caratteristiche elettriche: resistenza di isolamento, resistività del rivestimento, resistenza al distacco catodico.
Caratteristiche fisiche e chimiche: impermeabilità all'acqua, all'ossigeno e al vapore d'acqua, inerzia chimica, resistenza ai microorganismi, comportamento al calore, invecchiamento termico, stabilità alla radiazione solare.
Domanda 26 |
PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE
Il valore del potenziale di protezione, riferito all’elettrodo Cu-CuSO4 saturo, di una struttura di acciaio al carbonio posata in un terreno aerobico (presenza di ossigeno) e temperatura minore di 40°C, è:
A | di -750 mV Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | di -850 mV |
C | compreso fra -700 e -800 mv Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 26:
Se il potenziale del metallo è portato al di sotto di quello di equilibrio (E < Eeq) il processo di ossidazione del metallo (cioè il processo anodico) non può avvenire. Queste condizioni sono dette di immunità termodinamica. Se il potenziale si trova nell’intervallo tra Eeq e Ecorr la velocità di corrosione è diminuita ma non annullata. Queste condizioni sono dette di quasi immunità.
Il potenziale di protezione per ciascun materiale metallico è ottenuto, in pratica, con una procedura sperimentale che determina a quale potenziale si ottiene una velocità di corrosione accettabile dal punto di vista ingegneristico; nei terreni questo valore per l’acciaio al carbonio è di -850 mV rispetto all’elettrodo Cu-CuSO4 saturo in condizioni normali, di -950 mV rispetto allo stesso elettrodo in condizioni anaerobiche.
Domanda 27 |
VERIFICHE E CONTROLLI
MANUTENZIONE
La misura di potenziale ad impianti inseriti (Eon) e ad impianti disinseriti (Eoff) su strutture metalliche interrate permette di ottenere un valore depurato dalla caduta di tensione nell’ambiente provocata dalla:
A | corrente dispersa Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | corrente di protezione catodica |
C | corrente indotta Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 27:
Il potenziale-on, Eon, contiene un contributo di caduta ohmica che rende difficile la deduzione del potenziale vero. Per eliminare il contributo di caduta ohmica dovuto alla corrente di protezione (ed in assenza di correnti disperse) è possibile utilizzare la tecnica on-off, che si basa sul seguente fatto sperimentale: se si interrompe la corrente, il contributo di caduta ohmica si annulla in un tempo molto breve, dell’ordine di 10-6 secondi.
Altre tecniche sono disponibili nei casi in cui la misurazione del potenziale off non sia adeguata: si veda la normativa UNI EN 13509.
Domanda 28 |
Nello schema circuitale riportato di seguito è rappresentata una struttura estesa in lunghezza interferita da una linea di trazione elettrica e non protetta catodicamente. Il potenziale di rotaia della linea di trazione elettrica varia nel tempo da +1,2 a +15,0 V. Quale è il verso della corrente sul giunto isolante cortocircuitato G:
A | dal punto 1 al punto 2 Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | dal punto 4 al punto 3 |
C | dal punto 3 al punto 4 Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 28:
In presenza di un potenziale di rotaia positivo, la struttura interferita presente nelle vicinanze riceve corrente dal terreno: quindi la corrente entra nella tubazione nel punto 5 e percorre il percorso 4-3.
Domanda 29 |
Durante la verifica periodica di un impianto con alimentatore automatico a potenziale costante (o corrente variabile) si è rilevato che l’amperometro da quadro indica una corrente di 10 A, massima corrente erogabile dall’alimentatore, mentre il voltmetro da quadro del potenziale di struttura indica 0 V. Dopo aver accertato la corretta indicazione degli strumenti da quadro, quali controlli, tra quelli elencati, è da eseguire:
A | verificare la connessione e continuità elettrica dei conduttori della struttura ai rispettivi morsetti Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | verificare la connessione e continuità elettrica del conduttore del dispersore ai rispettivi morsetti Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | verificare la connessione e continuità elettrica dei conduttori del circuito di misura (struttura ed elettrodo) ai rispettivi morsetti |
Spiegazione della domanda 29:
Per accertare il regolare funzionamento degli impianti di protezione catodica a corrente impressa devono essere eseguiti alcuni controlli, tra questi:
- la corrente erogata;
- il potenziale on in prossimità del punto di alimentazione;
- l’efficienza di dispositivi di protezione dell’alimentatore;
- l’efficienza dei dispositivi di regolazione automatica dell’alimentatore, se presenti.
Domanda 30 |
È buona regola eseguire la manutenzione degli elettrodi di riferimento al Cu-CuSO4 saturo di tipo portatile. Oltre alla verifica della soluzione è opportuno controllare:
A | la separazione dei sali Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | la formazione di ossido sulla barretta di rame |
C | l’accrescimento del rame Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 30:
L’elettrodo rame/solfato di rame saturo è utilizzato per monitorare lo stato di corrosione e/o protezione catodica di strutture metalliche interrate o delle armature nel calcestruzzo. Non è invece utilizzabile per strutture a mare perché l’ingresso dei cloruri nella soluzione dell’elettrodo favorisce la passivazione del rame. Se correttamente mantenuto, è un elettrodo molto stabile. È costituito da una barretta di rame immersa in soluzione di colore blu satura di solfato di rame. La barretta di rame non deve essere ossidata. Sul fondo dell’elettrodo devono essere presenti cristalli di solfato di rame che garantiscono condizioni di saturazione. Un tappo di legno o di materiale ceramico costituisce il ponte salino e garantisce il contatto elettrolitico con il terreno o il calcestruzzo.
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