Quiz LIVELLO 1 Percorso A
Le procedure di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame, definite dall’organismo di certificazione conformemente alla norma, prescrivono una votazione uguale o maggiore a 65/100 (percentuale delle risposte esatte sul totale delle domande) in ciascuna delle tre parti dell’esame (prove scritte e prova pratica) e una valutazione finale pesata uguale o maggiore a 70/100. Un candidato che non abbia ottenuto in nessuna delle prove la votazione minima deve ripetere l'esame per intero. Qualora non abbia acquisito la valutazione richiesta per la certificazione, può ripetere, per una sola volta, l’esame per una qualsiasi delle parti (generale, settoriale e pratico), a condizione che la ripetizione dell’esame avvenga entro i dodici mesi successivi.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
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Domanda 1 |
In un elettrolita la corrente di corrosione è trasportata dalle zone anodiche a quelle catodiche dagli:
A | elettroni Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | atomi Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | ioni |
Spiegazione della domanda 1:
Gli ioni (positivi o negativi ) sono responsabili della conduzione di corrente negli elettroliti (acqua, terreno, calcestruzzo,…); in questi ambienti si parla di conduzione ionica. Nel materiale metallico, che è un ottimo conduttore, la corrente è trasportata esclusivamente dagli elettroni liberi, per cui si parla di conduzione elettronica. Gli atomi, essendo neutri, non sono responsabili del trasporto di corrente.
Domanda 2 |
Nelle indagini preliminari, per valutare l’estensione del campo elettrico variabile generato dalle correnti disperse sono state previste misure della caduta di tensione nel terreno lungo il tracciato di una struttura metallica. Queste misurazioni si eseguono impiegando:
A | un voltmetro registratore collegato ad un elettrodo di riferimento al Cu-CuSO4 saturo ed un elettrodo di acciaio Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | un voltmetro registratore collegato a due elettrodi di riferimento al Cu-CuSO4 saturo, con verifica preliminare dell’eventuale differenza di potenziale fra gli stessi |
C | un voltmetro registratore a microprocessore collegato a due elettrodi di acciaio Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 2:
La misura delle cadute di tensione nel terreno permette di valutare la direzione e l’intensità delle correnti circolanti nel terreno stesso. Deve essere effettuata con uno strumento registratore tra due elettrodi di riferimento dello stesso tipo; si deve verificare inoltre che la differenza di potenziale tra i due elettrodi sia limitata, inferiore a 20 mV. La norma di riferimento per i metodi di misura è la UNI EN 13509.
Domanda 3 |
La potenza reale in corrente alternata è data da:
A | il prodotto della resistenza per il quadrato della tensione Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica per le forme d’onda sinusoidali, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | il prodotto della tensione per la corrente per il cos φ |
C | il rapporto tra la tensione e l'intensità di corrente per il cos φ Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica per le forme d’onda sinusoidali, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 3:
La potenza reale (attiva), in corrente alternata, è misurata in W e vale V x I x cos Φ , dove V è la tensione, I la corrente e cos Φ il coseno trigonometrico dell’angolo di sfasamento tra corrente e tensione; a titolo di esempio, cos Φ è pari a 1 per un angolo di sfasamento Φ = 0°.
Domanda 4 |
Per gli impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c., quali sono i valori delle tensioni di contatto limite che convenzionalmente possono permanere per un tempo senza limiti, senza pericolo per le persone:
A | 120 V in c.a. e 50 V in c.c. non ondulata Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | 65 V in c.a. ed in c.c. Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | 50 V in c.a. e 120 V in c.c. non ondulata |
Spiegazione della domanda 4:
Per tradurre in termini di tensioni i valori di corrente pericolosi per le persone si deve valutare l’impedenza che il corpo umano offre al passaggio della corrente. Mediante la legge di Ohm e conoscendo i valori statistici dell’impedenza corporea (forniti dalle norme CEI) si possono ricavare i valori delle tensioni pericolose in funzione del tempo di applicazione della tensione.
Le norme hanno definito valori limite minimi per la resistenza con conseguenti valori massimi di tensione di contatto sopportabili senza conseguenze per tempi prestabiliti. Una tensione di 50V alternati a 50Hz o di 120 V in continua, è considerata tollerabile indefinitamente in condizioni normali.
Domanda 5 |
L’attestato di conformità o certificazione di prodotto rilasciati da un ente terzo attesta:
A | la rispondenza dei materiali alle procedure CE Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | la conformità dei materiali al sistema qualità dell’azienda Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | la conformità dei materiali ai requisiti delle norme di riferimento |
Spiegazione della domanda 5:
Nel settore elettrico la disciplina comunitaria attuale (direttiva 93/68 CEE) consente il riferimento non soltanto alle norme ma anche alle certificazioni (attestati di conformità) da parte di organismi competenti i quali a mezzo di accurate verifiche di laboratorio, accertano la conformità dei materiali alle norme tecniche. Questo accertamento è rimesso per legge all’operato di organismi designati a livello nazionale e notificati a livello comunitario.
Il simbolo CE significa "Conformity Essential" indica che il prodotto che lo porta è conforme ai requisiti essenziali previsti da Direttive in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, ecc..
La certificazione del Sistema Qualità di una azienda non equivale alla certificazione del prodotto che la stessa produce.
Domanda 6 |
Il documento tecnico che riporta la sigla UNI, seguita da CEN/TS indica:
A | una specifica tecnica europea non approvata dagli organismi di normazione degli Stati europei Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | un documento tecnico europeo recepito dall’organismo di normazione nazionale e sottoposto ad un periodo di applicazione e di verifica delle conoscenze e validità |
C | una specifica tecnica europea non approvata dagli organismi di normazione degli Stati europei Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 6:
La sigla UNI o CEI contraddistingue una norma elaborata da un organismo nazionale: nel caso sia l’unica sigla presente, significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle commissioni tecniche UNI, dagli Enti federati o dal CEI.
La presenza della sigla EN identifica una norma elaborata dal CEN o dal CENELEC. Le norme EN devono essere recepite dai Paesi membri e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia UNI EN o CEI EN.
La sigla ISO o IEC individua le norme elaborate dall’ISO o dall’IEC. Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo e ogni Paese può decidere di rafforzarle ulteriormente adottandole come proprie norme nazionali. In questo caso, in Italia la sigla diventa UNI ISO o CEI IEC e se la norma è stata recepita anche a livello europeo, la sigla diventa UNI EN ISO o CEI EN IEC. Altre forme di pubblicazione di documenti tecnici emessi dagli organismi di normazione internazionali, europei e nazionali, sono la Specifica Tecnica (TS) che è un documento tecnico ad applicazione volontaria che rappresenta uno stato dell’arte non ancora consolidato di prodotti, processi e servizi e che è sottoposto a un periodo di applicazione e di verifica delle conoscenze e validità ed il Rapporto Tecnico (TR) che è un documento tecnico a carattere informativo ad applicazione volontaria il quale ha lo scopo di fare cultura normativa e descrivere diversi approcci e prassi in uso.
La presenza della sigla EN identifica una norma elaborata dal CEN o dal CENELEC. Le norme EN devono essere recepite dai Paesi membri e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia UNI EN o CEI EN.
La sigla ISO o IEC individua le norme elaborate dall’ISO o dall’IEC. Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo e ogni Paese può decidere di rafforzarle ulteriormente adottandole come proprie norme nazionali. In questo caso, in Italia la sigla diventa UNI ISO o CEI IEC e se la norma è stata recepita anche a livello europeo, la sigla diventa UNI EN ISO o CEI EN IEC. Altre forme di pubblicazione di documenti tecnici emessi dagli organismi di normazione internazionali, europei e nazionali, sono la Specifica Tecnica (TS) che è un documento tecnico ad applicazione volontaria che rappresenta uno stato dell’arte non ancora consolidato di prodotti, processi e servizi e che è sottoposto a un periodo di applicazione e di verifica delle conoscenze e validità ed il Rapporto Tecnico (TR) che è un documento tecnico a carattere informativo ad applicazione volontaria il quale ha lo scopo di fare cultura normativa e descrivere diversi approcci e prassi in uso.
Domanda 7 |
La corrosione per aerazione differenziale avviene in terreni caratterizzati da differente:
A | contenuto di cloruri Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | permeabilità all’ossigeno |
C | contenuto di solfati Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 7:
La corrosione localizzata per aerazione differenziale s’instaura quando sono presenti strati di terreno a diversa permeabilità all’ossigeno. Tipico è il caso riguardante la presenza di uno strato d’argilla e uno di sabbia: la superficie metallica a contatto con l’argilla, poco permeabile all’ossigeno, diventa “anodica” e sede del solo processo anodico di dissoluzione, mentre quella a contatto con la sabbia, permeabile all’ossigeno, diventa “catodica”, in cui avviene la riduzione dell’ossigeno. Si instaura, perciò, una macrocoppia, con separazione delle aree anodiche e catodiche.
Domanda 8 |
CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE
Nell’ambito della certificazione del personale, cosa s’intende per “Ricertificazione”:
A | procedura utilizzata per dimostrare la qualifica del personale addetto alla protezione catodica Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
B | atto emesso dall’organismo di certificazione che comporta l’emissione di un nuovo certificato che estende per un successivo periodo di cinque anni, alla scadenza del secondo periodo di validità |
C | esame inerente i principi generali nell’attività di protezione catodica Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 8:
Le procedure di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame, definite dall’organismo di certificazione conformemente alla norma, prescrivono una votazione uguale o maggiore a 70/100 (percentuale delle risposte esatte sul totale delle domande) in ciascuna delle tre parti dell’esame (prove scritte e prova pratica) e una valutazione finale pesata uguale o maggiore a 80/100. Un candidato che non abbia ottenuto in nessuna delle prove la votazione minima deve ripetere l'esame per intero. Qualora non abbia acquisito la valutazione richiesta per la certificazione, può ripetere, per una sola volta, l’esame per una qualsiasi delle parti (generale, settoriale e pratico), a condizione che la ripetizione dell’esame avvenga entro i dodici mesi successivi.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
Domanda 9 |
Per la misurazione del potenziale on ed off, è stata installata, nelle immediate vicinanze della struttura protetta, una piastrina metallica associata ad un elettrodo di riferimento. Al termine delle misurazioni, la piastrina deve essere:
A | lasciata scollegata dalla struttura Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | lasciata collegata alla struttura |
C | collegata con l'elettrodo di riferimento Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 9:
Tra le tecniche utilizzate per eliminare il contributo di caduta ohmica, l’uso di sonde di potenziale e/o piastrine è il più adatto per le strutture rivestite. In questo modo si simula in modo artificiale la presenza di una falla nel rivestimento.
La sonda di potenziale esterna o la piastrina sono collegate alla condotta in un posto di misura.
La piastrina deve essere collegata alla struttura in modo da ricevere la corrente di protezione.
Le definizioni relative a questo tipo di misure sono riportate nella normativa UNI EN 13509.
Domanda 10 |
Esistono norme che definiscono le caratteristiche, i requisiti e le tipologie degli alimentatori di protezione catodica e dei drenaggi unidirezionali
A | si, per tutti e due i dispositivi |
B | no, poiché non sono state pubblicate norme EN Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
C | si, limitatamente agli alimentatori automatici a corrente costante Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
Spiegazione della domanda 10:
Le norme che riguardano le installazioni dei sistemi di protezione catodica sono tutte italiane, nell’attesa di norme europee.
- UNI 10166:1993 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Posti di misura
- UNI 10167:1993 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Posti di misura Custodie per dispositivi e posti di misura
- UNI 10428:1994 Impianti di drenaggio unidirezionale
- UNI CEI 8:1997 Dispositivi di protezione catodica - Alimentatore di protezione catodica
- UNI 10835:1999 Anodi e dispersori per impianti a corrente impressa - Criteri di progettazione e installazione
- UNI 10950:2001 Telecontrollo dei sistemi di protezione catodica
Domanda 11 |
In un impianto con alimentatore automatico a corrente costante il dispositivo di controllo rileva i valori:
A | dell’efficienza dell’elettrodo di riferimento Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | della corrente erogata |
C | del potenziale di struttura Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 11:
In un sistema di protezione catodica a corrente impressa possono essere impiegati diverse tipologie di generatori di corrente continua. Un alimentatore automatico a corrente costante consente di mantenere costante nel tempo la corrente erogata al valore prefissato. Pertanto un sistema di controllo verifica il valore della corrente erogata.
Un alimentatore automatico a potenziale costante consente invece di regolare la corrente di uscita in modo tale da non permettere al potenziale della struttura di assumere valori più positivi rispetto al valore di potenziale prefissato. Il controllo pertanto è effettuato mediante la lettura del potenziale della struttura.
Domanda 12 |
In corrispondenza di un giunto isolante cortocircuitato è possibile eseguire la misura della corrente che fluisce sullo stesso avendo a disposizione un millivoltmetro registratore a traccia continua:
A | si, purché si utilizzi uno shunt con adeguate caratteristiche |
B | no Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
C | si, purché sia rispettata la polarità dei collegamenti al millivoltmetro registratore Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 12:
Le misure di corrente continua possono essere effettuate su giunti isolanti, sugli impianti di protezione, sui drenaggi, o nelle situazioni in cui la continuità elettrica della tubazione è interrotta. La misura di corrente su giunto isolante cortocircuitato può essere effettuate con amperometro, oppure con un millivoltmetro, inserendo uno shunt di caratteristiche adeguate.
Domanda 13 |
Riferendosi al regolamento sulla certificazione del personale, qual'è la valutazione minima che deve ottenere un candidato per essere certificato:
A | 70/100 in ognuna delle prove e 80/100 in quella finale |
B | 80/100 in ognuna delle prove e in quella finale Suggerimento: La procedura di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
C | 70/100 in ognuna delle prove e in quella finale Suggerimento: La procedura di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 13:
Le procedure di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame, definite dall’organismo di certificazione conformemente alla norma, prescrivono una votazione uguale o maggiore a 70/100 (percentuale delle risposte esatte sul totale delle domande) in ciascuna delle tre parti dell’esame (prove scritte e prova pratica) e una valutazione finale pesata uguale o maggiore a 80/100. Un candidato che non abbia ottenuto in nessuna delle prove la votazione minima deve ripetere l'esame per intero. Qualora non abbia acquisito la valutazione richiesta per la certificazione, può ripetere, per una sola volta, l’esame per una qualsiasi delle parti (generale, settoriale e pratico), a condizione che la ripetizione dell’esame avvenga entro i dodici mesi successivi.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
Domanda 14 |
INDAGINI PRELIMINARI
L’elettrodo di riferimento normalmente utilizzato per il rilievo del potenziale di corrosione libera di strutture metalliche interrate è:
A | Cu-CuSO4 |
B | Ag-AgCl Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | calomelano Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 14:
Il potenziale di un elettrodo metallico in un elettrolita (semipila) deve essere misurato rispetto a un elettrodo di riferimento (o semipila). L’elettrodo di riferimento al quale è stato attribuito convenzionalmente il potenziale standard pari a zero è l’elettrodo all’idrogeno (SHE), non adatto per le misurazioni in campo. Per tale motivo, sono stati preferiti altri tipi d’elettrodi di riferimento di facile reperibilità, costruzione e impiego, facilmente riproducibili e con caratteristiche fisiche molto stabili. L’elettrodo di riferimento impiegato nei terreni è l’elettrodo al rame-solfato di rame saturo (Cu-CuSO4). Il suo potenziale è di +0,32 V vs elettrodo SHE.
Domanda 15 |
VERIFICHE E CONTROLLI
MANUTENZIONE
Per eseguire le misure di potenziale su una struttura interrata, qual è la corretta posizione del punto dove collocare l’elettrodo di riferimento al Cu-CuSO4 saturo di tipo portatile:
A | nelle vicinanze del contenitore del posto di misura Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | al di fuori del campo delle correnti di protezione (terra remota) Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
C | sulla verticale della struttura |
Spiegazione della domanda 15:
Il circuito di misura del potenziale è costituito da
- un voltmetro a elevata impedenza
- un elettrodo di riferimento (a contatto con l’elettrolita, terreno, acque, calcestruzzo) collegato al polo negativo
- la struttura, collegata al polo positivo.
Domanda 16 |
PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE
Quale dei seguenti anodi galvanici ha il rendimento (efficienza) minore:
A | lega di zinco Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | lega di alluminio Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | lega di magnesio |
Spiegazione della domanda 16:
Il potenziale di lavoro e la capacità caratterizzano le prestazioni di un anodo galvanico.
Quando l’anodo lavora, cioè eroga corrente, si consuma a seguito della reazione elettrodica:
M → MZ+ + ze-
dove M è il generico materiale anodico e z è la valenza degli ioni prodotti.
La massa di metallo che passa in soluzione è ricavabile in base alle leggi di Faraday, cioè è proporzionale, attraverso il suo equivalente elettrochimico, alla carica che eroga. Per ogni materiale anodico è quindi definibile il consumo teorico, cioè la massa che passa in soluzione per unità di carica prodotta (kg/A•anno). Il consumo reale di un anodo dipende anche dal rendimento dello stesso, ridotto dai fenomeni di autocorrosione, più significativi per gli anodi di magnesio rispetto agli altri materiali.
Domanda 17 |
Nel campo della protezione contro la corrosione cosa significa il termine anodo galvanico:
A | lega metallica il cui potenziale elettrochimico è più positivo rispetto il metallo da proteggere Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | elementi metallici per dispersori a corrente impressa Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | lega metallica il cui potenziale elettrochimico è più negativo rispetto al metallo da proteggere |
Spiegazione della domanda 17:
Gli anodi galvanici sono impiegati negli ambienti aventi elevata conducibilità, ad esempio in acqua di mare, e possono essere convenienti quando sono richieste piccole correnti anche negli ambienti con bassa conducibilità, come nei terreni. La protezione catodica con anodi galvanici può essere realizzata con un qualsiasi materiale metallico, purché il suo potenziale sia meno nobile di quello del materiale da proteggere. In pratica, nelle applicazioni si utilizzano leghe di zinco, alluminio o magnesio.
Domanda 18 |
NORMAZIONE
Le norme tecniche:
Le norme tecniche:
A | sono obbligatorie Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | sono volontarie |
C | sono volontarie per prodotti e servizi destinati all’estero Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 18:
La norma non è obbligatoria ed equivale al concetto di “regola dell’arte” previsto dal Codice Civile. Lo stato dell’arte trova una sua definizione nella norma UNI CEI EN 45020 secondo cui esso è lo “stadio dello sviluppo, raggiunto in un determinato momento, dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi e servizi basato su pertinenti scoperte scientifiche tecnologiche e sperimentali”. L’aspetto della volontarietà permette di distinguere le “norme tecniche” dalle “regole tecniche”, poiché queste ultime, al pari delle norme tecniche, sono specifiche che definiscono le caratteristiche e/o i requisiti tecnici di prodotti, processi o servizi, ma hanno natura obbligatoria, essendo contenute o citate come obbligo in atti (leggi, decreti, ecc.) emanati da un’autorità avente potere legislativo o regolamentare (Parlamento, Governo, Regioni, Comuni).
Domanda 19 |
PROTEZIONE PASSIVA
A seguito della prova di continuità d’isolamento su una struttura metallica rivestita in polietilene sono state riscontrate delle falle nel rivestimento. Per gli interventi di riparazione quali sono i materiali da utilizzare:
A | materiale bituminoso fuso Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | mastice adesivo più pezza di riparazione in polietilene da applicare a caldo |
C | primer e nastro di polietilene per protezione meccanica Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 19:
Per una struttura rivestita, la densità di corrente di protezione è ridotta dalla presenza del rivestimento. Tanto più elevata è la qualità (efficienza) della barriera isolante, tanto minore risulta essere la corrente di protezione catodica necessaria.
Le riparazioni delle falle hanno lo scopo di ridurre la superficie metallica esposta all’ambiente, e questo può essere realizzato mediante:
- mastice adesivo più pezza di riparazione in polietilene da applicare a caldo per rivestimenti in polietilene
- fascia bituminosa da applicare a caldo per rivestimenti bituminosi
- primer, nastro di polietilene autoadesivo e nastro di protezione meccanica per nastri di polietilene autoadesivi
Domanda 20 |
SICUREZZA
La resistenza totale che la corrente incontra nell’attraversare il corpo umano è data dalla somma di tre resistenze; quella di contatto di entrata, quella interna del corpo e quella di contatto di uscita. Affinché la corrente che attraversa il corpo umano sia la minore possibile come è possibile aumentare la resistenza totale:
La resistenza totale che la corrente incontra nell’attraversare il corpo umano è data dalla somma di tre resistenze; quella di contatto di entrata, quella interna del corpo e quella di contatto di uscita. Affinché la corrente che attraversa il corpo umano sia la minore possibile come è possibile aumentare la resistenza totale:
A | aumentando la resistenza di contatto di entrata e di uscita |
B | diminuendo la resistenza di contatto di entrata e di uscita Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | modificando la resistenza interna del corpo Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 20:
Il rischio elettrico deriva dagli effetti dannosi che la corrente elettrica può produrre sul corpo umano. Gli effetti della corrente attraverso il corpo umano dipendono da vari fattori, tra i quali l’intensità della corrente elettrica.
Per diminuire l’intensità della corrente elettrica è necessario aumentare la resistenza globale del circuito: in pratica ciò è possibile solo aumentando la resistenza di contatto in entrata e in uscita, e non aumentando la resistenza interna del corpo.
Domanda 21 |
ATTUAZIONE DELLA PC
In un sistema di protezione catodica di una rete di distribuzione l’alimentatore automatico a potenziale costante con corrente di base consente di:
A | erogare una corrente minima ed evitare che il potenziale di struttura assuma valori più negativi rispetto quello prefissato Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | erogare una corrente minima prefissata e variare la corrente erogata per non fare assumere al potenziale di struttura valori più positivi rispetto quello prefissato |
C | mantenere costante la corrente erogata ed il potenziale di struttura ai valori prefissati Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 21:
Esistono diversi tipi di alimentatori: a corrente costante, a potenziale costante, a potenziale costante con corrente di base.
L’alimentatore a potenziale costante impone che il potenziale della struttura non sia più positivo del valore prefissato, l’imposizione della corrente di base consente all’alimentatore anche di erogare una corrente minima prefissata.
Domanda 22 |
La persona certificata in un precisato settore di applicazione può estendere la propria certificazione ad un altro settore di applicazione:
A | si, deve soddisfare le condizioni previste per il rinnovo e deve superare un esame scritto settoriale e un esame pratico settoriale |
B | si, se l’organismo di certificazione valuta ammissibile e completa la documentazione presentata Suggerimento: La norma UNI EN 15257 definisce il criterio di estensione della certificazione ai settori di applicazione riconosciuti |
C | no, poiché deve eseguire per intero l’esame nel nuovo settore di applicazione Suggerimento: La norma UNI EN 15257 definisce il criterio di estensione della certificazione ai settori di applicazione riconosciuti |
Spiegazione della domanda 22:
La norma UNI EN 15257 differenzia i settori d’applicazione in cui si esercita l’attività di PC, in base agli ambienti in cui la struttura è collocata, e precisamente in: strutture metalliche interrate e immerse, strutture metalliche in mare, strutture di calcestruzzo armato e superfici interne di apparecchiature.
Per i livelli 1 e 2 la verifica della preparazione teorico-pratica è prevista mediante un esame composto da tre prove nel settore di applicazione richiesto. Due prove sono di tipo teorico (prova scritta generale e prova scritta specifica settoriale), la terza è una prova pratica (settoriale).
Domanda 23 |
Quale dei seguenti compiti non è di competenza di una persona certificata al livello 1:
A | eseguire le misurazioni dell’efficienza dei dispositivi di protezione catodica Suggerimento: La definizione delle competenze associate alla figura professionale è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
B | valutare i risultati delle misurazioni e prove |
C | comprendere gli schemi elettrici circuitali e planimetrici dei sistemi di protezione catodica Suggerimento: La definizione delle competenze associate alla figura professionale è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 23:
Il personale, in funzione della sua qualifica (addestramento, conoscenze professionali, esperienza, abilità), è classificato nei seguenti livelli di competenza, correlati al settore in cui opera:
Non è nelle mansioni del personale di livello 1 l’interpretazione dei dati raccolti.
- Livello 1, detto anche Operatore di protezione catodica
- Livello 2, detto anche Tecnico di protezione catodica
- Livello 3, detto anche Esperto di protezione catodica
Non è nelle mansioni del personale di livello 1 l’interpretazione dei dati raccolti.
Domanda 24 |
CORROSIONE MATERIALI METALLICI
Il processo di corrosione avviene dove la corrente elettrica:
Il processo di corrosione avviene dove la corrente elettrica:
A | passa dall’ambiente al metallo Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | passa dal metallo all’ambiente |
C | circola nel metallo Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 24:
Si faccia riferimento al meccanismo elettrochimico della corrosione a umido, in figura.
La dissoluzione del metallo corrisponde alla reazione anodica, che libera elettroni nella fase metallica. Nella zona anodica la corrente passa dal metallo nell’ambiente (elettrolita).
Domanda 25 |
Per legge il vostro superiore può imporvi l'uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, calzature di sicurezza, ecc.):
A | si, ma solo durante l’orario di lavoro |
B | si, solo per gli indumenti di lavoro ordinario Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | no, poiché devono essere eseguiti tutti i provvedimenti per eliminare il rischio di infortunio Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 25:
I DPI sono qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Si ricorre alla protezione individuale se si verifica la permanenza di un rischio residuo nello svolgere l’attività considerata, in quanto i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti,
Domanda 26 |
ELETTROTECNICA
Per le applicazioni pratiche, i materiali possono essere classificati anche in base alla loro resistività elettrica. Sono materiali isolanti quelli che presentano una resistività elettrica:
Per le applicazioni pratiche, i materiali possono essere classificati anche in base alla loro resistività elettrica. Sono materiali isolanti quelli che presentano una resistività elettrica:
A | bassa Suggerimento: Ripassare la legge di ohm, nonché le caratteristiche elettriche dei materiali, nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
B | medio-bassa Suggerimento: Ripassare la legge di ohm, nonché le caratteristiche elettriche dei materiali, nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
C | alta |
Spiegazione della domanda 26:
I materiali sono classificati in base alla resistività elettrica in: conduttori (resistività Ρ molto bassa, inferiore a 10-6 Ωm), isolanti ( Ρ molto alta, superiore a 1010 Ωm) e semiconduttori.
Per un conduttore elettrico, la seconda legge di Ohm afferma che la resistenza elettrica di un conduttore è pari al prodotto della resistività elettrica del conduttore moltiplicato per il rapporto tra la lunghezza e la sezione del conduttore.
Domanda 27 |
Nell’ambito dei processi di corrosione i metalli sono ordinati secondo una loro nobiltà pratica, esprimibile in termini di potenziale di corrosione libera.
Quale tra i metalli indicati ha una nobiltà pratica minore nel terreno o in acqua di mare:
A | ferro Suggerimento: Ripassare la classificazione di metalli ai quali sono abbinati i potenziali di libera corrosione riferiti all’elettrodo all’idrogeno SHE, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | zinco |
C | rame Suggerimento: Ripassare la classificazione di metalli ai quali sono abbinati i potenziali di libera corrosione riferiti all’elettrodo all’idrogeno SHE, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 27:
La nobiltà pratica di un materiale metallico è definita come il potenziale di corrosione libera (o potenziale naturale) che un detto materiale assume quando è immerso in uno specifico elettrolita (acqua di mare, terreno, calcestruzzo): dipende sia dal materiale che dall’ambiente.
Nell’esempio proposto, il materiale con minore nobiltà pratica è lo zinco. A titolo di esempio, nella tabella illustrata sono riportati alcuni valori tipici di potenziali pratici nel terreno.
Nell’esempio proposto, il materiale con minore nobiltà pratica è lo zinco. A titolo di esempio, nella tabella illustrata sono riportati alcuni valori tipici di potenziali pratici nel terreno.
Domanda 28 |
In un nodo vi sono due correnti entranti i cui valori sono: I1= 5 A, I2= 10 A, e due correnti uscenti i cui valori sono: I3= 3 A e I4 non noto. Il valore di I4 è di:
A | 10 A Suggerimento: Ripassare il principio di Kirchhoff, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | 12 A |
C | 18 A Suggerimento: Ripassare il principio di Kirchhoff, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 28:
Il primo principio di Kirchhoff afferma che la somma algebrica delle correnti in un nodo è pari a 0: quindi la somma delle correnti entranti è pari di intensità alla somma delle correnti uscenti dal nodo stesso.
Il secondo principio, riferito alle maglie, invece afferma che la somma algebrica delle forze elettro-motrici (f.e.m.) e delle differenze di potenziale (d.d.p.) è uguale a zero. Nel caso in esame, le correnti entranti sono: I1 + I2 = 15 A
Quindi I3 + I4 = 15 A e I4 = 15 A – 3 A = 12 A.
Il secondo principio, riferito alle maglie, invece afferma che la somma algebrica delle forze elettro-motrici (f.e.m.) e delle differenze di potenziale (d.d.p.) è uguale a zero. Nel caso in esame, le correnti entranti sono: I1 + I2 = 15 A
Quindi I3 + I4 = 15 A e I4 = 15 A – 3 A = 12 A.
Domanda 29 |
La misura della tensione in un circuito elettrico richiede l’uso di uno strumento detto voltmetro. La misura della tensione si esegue inserendo lo strumento:
A | in parallelo e deve avere una resistenza interna quasi nulla Suggerimento: Ripassare la teoria sulle misure elettriche e strumenti di misura, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | in parallelo e deve avere una resistenza interna più alta possibile |
C | in serie e deve avere una resistenza interna più alta possibile Suggerimento: Ripassare la teoria sulle misure elettriche e strumenti di misura, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 29:
Gli strumenti di misura non devono interferire e perturbare il sistema fisico.
In una misura di potenziale il voltmetro è collegato in parallelo al sistema, e deve avere un’elevata impedenza di ingresso, di modo da evitare che anche una minima corrente del circuito circoli all’interno del voltmetro. Questo offre un duplice vantaggio: riduce le perturbazioni sul circuito e i disturbi all’elettrodo di riferimento.
L’amperometro invece è collegato in serie al circuito poiché deve intercettare la corrente circolante in esso. Per non modificare la corrente stessa durante la misura, l’amperometro deve possedere la minima resistenza interna; in caso opposto la resistenza del circuito aumenta e quindi, a parità di fem, la corrente circolante diminuisce.
In una misura di potenziale il voltmetro è collegato in parallelo al sistema, e deve avere un’elevata impedenza di ingresso, di modo da evitare che anche una minima corrente del circuito circoli all’interno del voltmetro. Questo offre un duplice vantaggio: riduce le perturbazioni sul circuito e i disturbi all’elettrodo di riferimento.
L’amperometro invece è collegato in serie al circuito poiché deve intercettare la corrente circolante in esso. Per non modificare la corrente stessa durante la misura, l’amperometro deve possedere la minima resistenza interna; in caso opposto la resistenza del circuito aumenta e quindi, a parità di fem, la corrente circolante diminuisce.
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