Quiz LIVELLO 2 Percorso A
Le procedure di attribuzione dei punteggi delle singole prove e di valutazione dell’esame, definite dall’organismo di certificazione conformemente alla norma, prescrivono una votazione uguale o maggiore a 65/100 (percentuale delle risposte esatte sul totale delle domande) in ciascuna delle tre parti dell’esame (prove scritte e prova pratica) e una valutazione finale pesata uguale o maggiore a 70/100. Un candidato che non abbia ottenuto in nessuna delle prove la votazione minima deve ripetere l'esame per intero. Qualora non abbia acquisito la valutazione richiesta per la certificazione, può ripetere, per una sola volta, l’esame per una qualsiasi delle parti (generale, settoriale e pratico), a condizione che la ripetizione dell’esame avvenga entro i dodici mesi successivi.
Parte integrante del Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
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Domanda 1 |
CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE
Nell’ambito della certificazione del personale cosa si intende per “Autorizzazione ad operare”:
A | attestato scritto rilasciato dal datore di lavoro basato sulla competenza della persona nel campo della protezione catodica come specificato dal certificato |
B | documento rilasciato dall’Organismo di Certificazione indipendente che attesta l’abilità della persona addetta alla protezione catodica Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
C | attestato scritto rilasciato dal Centro d’Esame basato sull’abilità della persona addetta alla protezione catodica Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 1:
L’Autorizzazione ad operare è un attestato scritto rilasciato dal datore di lavoro e basato sulla competenza della persona nel campo della protezione catodica, come espresso nel Regolamento sulla Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla protezione catodica, e riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”.
Domanda 2 |
Nell’ambito del Regolamento sulla qualificazione e certificazione del personale addetto alla protezione catodica quali sono i corretti simboli che identificano nell’ordine i settori di applicazione: strutture metalliche interrate - strutture metalliche in acqua di mare - strutture di calcestruzzo armato - superfici interne di apparecchiature:
A | I - M - C - S |
B | T - M - C - I Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
C | C - I - A - M Suggerimento: La definizione oggetto della domanda è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 2:
Le sigle indicano: I interrate, M mare, C calcestruzzo; S superfici interne.
Domanda 3 |
Nell’ambito della certificazione del personale, quali sono i tempi minimi di addestramento nel caso di accesso diretto al livello 2 di un candidato?
A | quelli indicati per il livello 1 Suggerimento: Ripassare la norma UNI EN 15257 |
B | quelli indicati per il livello 2 più il 50% di quelli indicati per il livello 1 Suggerimento: Ripassare la norma UNI EN 15257 |
C | quelli specifici indicati per il livello 2 |
Spiegazione della domanda 3:
Il Regolamento sulla qualificazione e certificazione del personale addetto alla protezione catodica, come riportato nella normativa UNI EN 15257 “Protezione catodica - Livelli di competenza e certificazione del personale nel campo della protezione catodica”, fornisce i tempi minimi di addestramento. Un candidato privo di certificazione di livello 1, che vuole accedere direttamente all’esame di livello 2, deve effettuare un addestramento di 80 ore.
Domanda 4 |
Nell’ambito della certificazione del personale quale dei seguenti compiti non è di competenza di una persona certificata al livello 2:
A | progettare e convalidare i sistemi di protezione catodica |
B | organizzare e coordinare l’esecuzione delle misure di verifica e controllo periodico dei sistemi di protezione catodica Suggerimento: La definizione delle competenze associate alla figura professionale è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
C | predisporre i sistemi di protezione catodica ed individuare i provvedimenti correttivi nel caso di anomalie ed interferenze elettriche Suggerimento: La definizione delle competenze associate alla figura professionale è riportata nel testo della norma UNI EN 15257 |
Spiegazione della domanda 4:
La progettazione è compito di una persona certificata di Livello 3. Il regolamento CICPND stabilisce che il livello 2 coadiuva con il livello 3 nelle fasi progettuali dei sistemi di protezione catodica.
Nello specifico il tecnico di Livello 2, in aggiunta alle competenze del livello 1, deve essere in grado di: eseguire, controllare e dare assistenza alle operazioni del livello 1; definire i limiti di applicabilità dei metodi di prova; convertire le norme e le specifiche in istruzioni tecniche scritte; far funzionare le attrezzature di misurazione e di prova e verificarne la messa a punto; organizzare e annotare i risultati delle misurazioni e dei controlli; interpretare e valutare i risultati alla luce delle norme, delle raccomandazioni e delle specifiche applicabili, determinare gli interventi correttivi di tipo ordinario.
Domanda 5 |
CORROSIONE MATERIALI METALLICI
La corrosione di un materiale metallico è definita come:
A | l’alterazione delle caratteristiche termiche del materiale metallico provocata dagli inquinanti presenti nell’ambiente Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | il passaggio dallo stato solido allo stato liquido del materiale metallico provocato dall’ambiente Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | la degradazione chimico-fisica del materiale metallico provocata da reazioni con l’ambiente |
Spiegazione della domanda 5:
Nella normativa UNI EN ISO 5088 per corrosione si intende: “Interazione chimico-fisica tra un metallo e un ambiente acquoso, che si traduce in un cambiamento delle proprietà del metallo e che spesso porta a perdita della funzionalità del metallo, dell’ambiente o del sistema di cui questi due fanno parte”.
Domanda 6 |
La corrosione è un processo elettrochimico. Il fenomeno è caratterizzato dalla presenza di:
A | una reazione anodica di dissoluzione del metallo con liberazione di elettroni |
B | una reazione anodica di dissoluzione del metallo con utilizzo di elettroni Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | una reazione catodica di riduzione di ossigeno con liberazione di elettroni Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 6:
La corrosione a umido di un materiale metallico può essere schematizzata dalla reazione:
metallo + acqua + agente ossidante prodotti di corrosione
Nella corrosione a umido tale reazione è la risultante di due reazioni elettrochimiche:
- una reazione anodica, che provoca la dissoluzione del materiale metallico e rende disponibili elettroni nella fase metallica
- una reazione catodica, che sottrae (utilizza) tali elettroni dalla fase metallica per ridurre una o più specie chimiche presenti nell'ambiente, ad esempio l’ossigeno.
Domanda 7 |
In figura sono schematizzate le condizioni di funzionamento di un sistema di corrosione di un generico metallo. I processi anodici e catodici sono complementari e si producono simultaneamente:
Il punto di incontro tra la caratteristica catodica e quella anodica individua:
A | il potenziale di protezione e la corrente di protezione Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | il potenziale di corrosione e la corrente di corrosione |
C | le condizioni di immunità termodinamiche del metallo Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 7:
Il grafico rappresenta due curve caratteristiche di Evans: la caratteristica anodica di un metallo attivo, in cui al crescere del potenziale aumenta la corrente, e la caratteristica catodica dell’ambiente ossidante, in cui la corrente catodica cresce al diminuire del potenziale. Le due curve descrivono pertanto la velocità con cui gli elettroni sono “prodotti” all’anodo e “consumati” dalla reazione catodica. Poiché il numero di elettroni prodotti deve essere uguale al numero di elettroni consumati, in assenza di cadute ohmiche, il punto di incontro delle due curve individua le condizioni di corrosione del materiale metallico nell’ambiente corrosivo, pertanto consente di individuare il potenziale di corrosione libera e la velocità di corrosione.
Domanda 8 |
La corrosione per contatto galvanico interessa:
A | metalli a nobiltà pratica differente non in contatto elettrico tra di loro Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | metalli a nobiltà pratica differente accoppiati elettricamente in un ambiente a bassa conducibilità Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica, riportato nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | metalli a nobiltà pratica differente accoppiati elettricamente in un ambiente ad alta conducibilità |
Spiegazione della domanda 8:
La corrosione per contatto galvanico, detta anche corrosione bimetallica, si produce quando due materiali metallici immersi nella medesima soluzione elettrolitica sono tra loro in contatto elettrico. I fattori che influenzano tale tipo di corrosione sono: differenza di nobiltà pratica dei due metalli, conducibilità dell’elettrolita, rapporto area anodica e catodica e presenza di una reazione catodica. La corrosione si localizza sul metallo meno nobile.
Domanda 9 |
ELETTROTECNICA
In un terreno la corrente è trasportata da:
A | Ioni positivi e negativi |
B | Solo ioni negativi Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica e le basi di elettrotecnica, riportate nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | Elettroni Suggerimento: Ripassare il principio del fenomeno della corrosione elettrolitica e le basi di elettrotecnica, riportate nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 9:
Nei terreni la corrente è trasportata dagli ioni sia positivi che negativi: gli ioni positivi si muovono nella stessa direzione delle linee di corrente, mentre gli ioni negativi in senso opposto. Gli elettroni invece sono responsabili della circolazione di corrente all’interno dei materiali metallici.
Domanda 10 |
In base alle leggi di Ohm, tenendo costante la sezione di un conduttore e diminuendo la sua lunghezza, il valore della resistenza elettrica:
A | aumenta proporzionalmente Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
B | aumenta in modo quadratico Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
C | diminuisce proporzionalmente |
Spiegazione della domanda 10:
La seconda Legge di Ohm afferma che la resistenza elettrica di un conduttore è pari al prodotto della resistività elettrica del conduttore moltiplicato il rapporto tra la lunghezza e la sezione del conduttore. Pertanto se diminuisce la lunghezza, anche la resistenza elettrica deve diminuire. La prima Legge di Ohm afferma invece che la tensione è direttamente proporzionale al prodotto tra la resistenza elettrica del conduttore e la corrente circolante.
Domanda 11 |
Più spire contigue di un conduttore (solenoide) percorse da corrente elettrica nello stesso senso generano un campo magnetico (H) espresso in amperspire/metro. A parità di corrente il campo magnetico generato da tale solenoide aumenta:
A | all’aumentare del numero delle spire e della lunghezza del solenoide Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
B | all’aumentare del numero di spire e al diminuire della lunghezza del solenoide |
C | all’aumentare della lunghezza del solenoide e al diminuire del numero delle spire Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
Spiegazione della domanda 11:
Il campo magnetico generato all’interno e/o all’esterno di un solenoide è proporzionale al numero totale delle spire e all’intensità di corrente, mentre è inversamente proporzionale alla lunghezza del solenoide. La relazione che consente di calcolare il modulo del vettore induzione magnetica, B, è:
dove μ è la permeabilità magnetica del mezzo (attitudine di un mezzo a lasciarsi magnetizzare), N è il numero totale delle spire ed L la lunghezza del solenoide.
Domanda 12 |
Data una forma d’onda sinusoidale, il valore efficace della corrente Ieff è calcolato con l’espressione:
A | Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
B | |
C | Suggerimento: Ripassare i concetti base di elettrotecnica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento |
Spiegazione della domanda 12:
Il valore efficace, detto anche valore quadratico medio (nel mondo anglosassone il valore efficace è definito RMS, dalle parole Root Mean Square, radice della media dei quadrati) di una grandezza elettrica in corrente alternata è un parametro che ha lo scopo di semplificare i calcoli ingegneristici evitando di analizzare ogni istante infinitesimo che costituisce la forma d'onda. Equivale al valore di corrente che in regime di tensione continua svilupperebbe la stessa potenza. Un segnale variabile periodico, infatti, non ha un valore definito di tensione o corrente come nel caso della corrente continua, ma varia istante per istante.
Domanda 13 |
NORMAZIONE
La norma di prodotto o di servizi è un documento che specifica:
A | i requisiti che il prodotto o servizio deve possedere per essere idoneo allo scopo |
B | le proprietà speciali del prodotto o servizio Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | le modalità per sperimentare il prodotto o servizio Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 13:
Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e sono il risultato del lavoro di esperti che rappresentano le parti interessate (produttori, utilizzatori, centri di ricerca, pubblica amministrazione). La certificazione di prodotto, rilasciata da organismi terzi, serve per accertare la costante rispondenza di una produzione a norme tecniche di prodotto, che fissano limiti di prestazione a fronte di specifiche prescrizioni e prove.
Domanda 14 |
Nel campo normativo una norma tecnica che riporta la sola sigla dell’organismo di normazione, ad esempio CEI, UNI o UNI CEI, indica:
A | una norma elaborata ed approvata dall’organismo di normazione europeo Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | una norma elaborata a livello nazionale ed approvata dall’organismo di normazione europeo Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | una norma elaborata, approvata ed emessa dall’organismo di normazione nazionale |
Spiegazione della domanda 14:
La sigla UNI o CEI contraddistingue una norma elaborata da un organismo nazionale: nel caso sia l’unica sigla presente, significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle commissioni tecniche UNI, dagli Enti federati o dal CEI.
La presenza della sigla EN identifica una norma elaborata dal CEN o dal CENELEC. Le norme EN devono essere recepite dai Paesi membri e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia UNI EN o CEI EN.
La sigla ISO o IEC individua le norme elaborate dall’ISO o dall’IEC. Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo e ogni Paese può decidere di rafforzarle ulteriormente adottandole come proprie norme nazionali. In questo caso, in Italia la sigla diventa UNI ISO o CEI IEC e se la norma è stata recepita anche a livello europeo, la sigla diventa UNI EN ISO o CEI EN IEC.
Altre forme di pubblicazione di documenti tecnici emessi dagli organismi di normazione internazionali, europei e nazionali, sono: la Specifica Tecnica (CEN/TS) che è un documento tecnico ad applicazione volontaria che rappresenta uno stato dell’arte non ancora consolidato di prodotti, processi e servizi e che è sottoposto ad un periodo di applicazione e di verifica delle conoscenze e validità; il Rapporto Tecnico (CEN/TR) che è un documento tecnico a carattere informativo ad applicazione volontaria il quale ha lo scopo di fare cultura normativa e descrivere diversi approcci e prassi in uso.
Domanda 15 |
Sono state pubblicate norme che indicano i casi tipici di interferenze elettriche ed i provvedimenti da adottare per ridurle e controllarle quando si rilevano su strutture in opera:
A | si, solo in presenza di altre strutture metalliche interrate Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
B | si, soltanto per gli impianti a corrente continua con una polarità a terra Suggerimento: Ripassare la documentazione tecnica sulla normativa, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, e ricordarsi soprattutto dell’esistenza della normativa tecnica |
C | si, sia per la presenza di altre strutture, sia da impianti a corrente continua con una polarità a terra e sia da sistemi di trazione elettrica a corrente continua |
Spiegazione della domanda 15:
Le normative di riferimento sono: CEI EN 50162 Protezione contro la corrosione da correnti vaganti causate dai sistemi elettrici a corrente continua; CEI EN 50122-2 Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Impianti fissi. Parte 2: Protezione contro gli effetti delle correnti vaganti causate da sistemi di trazione a corrente continua. Esiste anche una specifica tecnica relativa alla corrente alternata UNI CEN/TS 15280 Valutazione della probabilità di corrosione da corrente alternata di tubazioni interrate. Applicazione a tubazioni protette catodicamente.
Domanda 16 |
SICUREZZA
Nell’ambito degli effetti della corrente elettrica sul corpo umano il valore dell’impedenza (resistenza) interna del corpo umano dipende principalmente:
A | dagli indumenti indossati Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | dalla posizione del corpo umano Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | dal percorso della corrente |
Spiegazione della domanda 16:
Per tradurre in termini di tensioni i valori di corrente pericolosi per le persone si deve valutare l’impedenza che il corpo umano offre al passaggio della corrente. Il corpo umano è visto come un bipolo resistivo, e la sua impedenza dipende da molte variabili: punti di contatto; superfici di contatto; pressione di contatto; durata del contatto; pelle, tessuti e organi interni.
Domanda 17 |
Secondo il Decreto Legislativo 81/08, cosa si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI):
A | qualsiasi attrezzatura di soccorso Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | assegnazione chirurgica e farmaceutica consegnata al lavoratore per i primi soccorsi Suggerimento: Ripassare i concetti base di sicurezza, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro |
Spiegazione della domanda 17:
Il Dispositivo di Protezione Individuale è appunto qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Non si intendono DPI: gli indumenti/uniformi di lavoro ordinarie; le attrezzature di soccorso e salvataggio; le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, di polizia e del personale di servizio dell’ordine pubblico; gli apparecchi portatili per individuare rischi e fattori nocivi.
Domanda 18 |
ATTUAZIONE DELLA PC
Per limitare l’interferenza peggiorativa su una struttura interferita dalle correnti disperse da linee di trazione elettrica alimentate con corrente continua, l’impianto di drenaggio unidirezionale è da attuare nel caso in cui:
A | il potenziale della rotaia è costantemente e sufficientemente negativo rispetto a quello della struttura |
B | la struttura e la linea di trazione elettrica si attraversano in posizione intermedia tra due sottostazioni elettriche di conversione Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | il potenziale della rotaia è costantemente positivo rispetto a quello della struttura Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 18:
Un potenziale di rotaia sempre negativo rispetto alla struttura indica che la rotaia assorbe corrente e la tubazione cede corrente al terreno. Questa è la situazione tipica che si riscontra in prossimità delle sottostazioni ed è ideale per la realizzazione di un drenaggio unidirezionale. Viceversa se il potenziale della rotaia è costantemente positivo rispetto a quello della struttura, la corrente nel terreno circola dalla rotaia verso la tubazione che assorbe corrente ed è quindi in protezione: in tal caso il drenaggio non è necessario.
Domanda 19 |
Nella protezione catodica ad anodi galvanici il letto di posa ha lo scopo di:
A | creare un ambiente uniforme e a bassa resistività attorno all’anodo (< 3 m) per diminuire gli effetti di caduta ohmica |
B | aumentare gli effetti della polarizzazione, rendendo più stabile il potenziale Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | aumenta il rendimento degli anodi diminuendone il consumo Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 19:
Nei terreni, la PC con anodi galvanici è realizzata, nella maggioranza dei casi, con anodi di magnesio e, più raramente, con quelli di zinco. In entrambi i casi, data l’elevata resistività dei terreni e per migliorare il funzionamento degli anodi, sono utilizzati opportuni letti di posa che svolgono varie funzioni:
- diminuiscono gli effetti di caduta ohmica poiché dotati di bassa resistività (di regola inferiore a 3 Ω m);
- diminuiscono gli effetti di polarizzazione e impediscono l’insorgenza di fenomeni di passivazione, bloccando l’arrivo dei sali in grado di formare film passivanti, quali fosfati, carbonati e bicarbonati;
- aumentano il rendimento degli anodi favorendone un consumo uniforme. Il letto di posa è di solito costituito da una miscela di gesso, bentonite e solfato di sodio. Il gesso mantiene attivo l’anodo; la bentonite assorbe l’umidità del terreno circostante e consente di mantenere condizioni umide attorno all’anodo conservarne anche nei periodi di siccità; l’aggiunta di solfato di sodio diminuisce la resistività elettrica del letto di posa.
Domanda 20 |
INDAGINI PRELIMINARI
Il campo elettrico originato dalle correnti disperse dalle linee di trazione elettrica è rilevato mediante:
A | misure del pH del terreno Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | misure del potenziale redox del terreno Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | misure delle cadute di tensione nel terreno |
Spiegazione della domanda 20:
In presenza di un campo elettrico in un terreno si generano delle superficie equipotenziali dipendenti dalla circolazione della corrente stessa. Ponendo due elettrodi di riferimento identici in due punti differenti nel terreno, sono intercettate due differenti superfici equipotenziali: pertanto la misura della caduta di tensione diversa da zero indica la presenza di correnti che circolano nel terreno. La misura del potenziale redox fornisce indicazioni circa la capacità del terreno di favorire la crescita dei batteri solfato riduttori.
Domanda 21 |
Una struttura metallica interrata attraversa una linea di trazione elettrica nel punto intermedio fra due sottostazioni di conversione, ubicate alla distanza di circa 30 km. Nel punto di incrocio, nel momento di transito del treno, il potenziale di corrosione libera della struttura assumerà un valore:
A | più positivo Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | più negativo |
C | prossimo allo zero Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 21:
Nel momento del passaggio del treno, a causa della dispersione di corrente nel terreno, la tubazione assorbe corrente; localmente si instaurano condizioni d protezione catodica e il potenziale della tubazione di abbassa. Viceversa, laddove la corrente lascia la tubazione per tornare alla sottostazione si ha corrosione e il potenziale diventa più positivo
Domanda 22 |
PROGETTAZIONE
Nella protezione catodica di strutture metalliche interrate l’alimentatore automatico a corrente costante consente di:
A | mantenere costante nel tempo il potenziale di struttura al valore prefissato Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | mantenere costante nel tempo la corrente erogata al valore prefissato |
C | controllare il senso e le variazioni delle correnti disperse erogando con continuità la corrente di protezione Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 22:
In un sistema di protezione catodica a corrente impressa possono essere impiegati diverse tipologie di generatori di corrente continua. Un alimentatore automatico a corrente costante consente di mantenere costante nel tempo la corrente erogata al valore prefissato. Un alimentatore automatico a potenziale costante consente invece di regolare la corrente di uscita in modo tale da non permettere al potenziale della struttura di assumere valori più positivi rispetto al valore di potenziale prefissato. Infine un alimentatore automatico a potenziale costante con corrente di base consente di erogare con continuità una corrente minima prefissata, e regolare la corrente erogata di modo da non permettere al potenziale di struttura di assumere valori più positivi rispetto al potenziale prefissato.
Domanda 23 |
Nello schema circuitale di massima è rappresentata una struttura interrata estesa in lunghezza interferita da una linea di trazione elettrica.
Dalle misurazioni preliminari si è rilevato che il potenziale di rotaia della linea di trazione varia nel tempo da -1,0 a -5,0 V.
Quale si ritiene la soluzione impiantistica più adeguata per proteggere catodicamente tale struttura delimitata dai giunti isolanti aperti A e B:
A | alimentatore automatico a potenziale costante nel punto A Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | drenaggio unidirezionale nel punto B Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
C | alimentatore automatico a potenziale costante con corrente di base nel punto B |
Spiegazione della domanda 23:
La rotaia vicina al punto B è sempre negativa e quindi riceve corrente dal terreno. La struttura è perciò interferita, con la zona B fortemente anodica (tanto più anodica quanto la distanza AB, in direzione perpendicolare alla rotaia, è grande). Questa situazione si presta al drenaggio. In linea di principio, il drenaggio semplice sarebbe perfettamente applicabile, ma rischioso; inoltre è da considerare anche la distanza dalla rotaia. Più sicuro un drenaggio unidirezionale, ma quando la rotaia assume il potenziale intorno a -1,0 V il drenaggio non innesca perché non c’è sufficiente lavoro motore (occorre sempre sottrarre la tensione di soglia del diodo che in genere è almeno 0,6 V: in pratica il drenaggio funziona solo per potenziali della rotaia più negativi di -1,6 V). La soluzione è perciò alimentatore automatico a potenziale costante con corrente di base nel punto B che eroga una corrente superiore a quella di soglia, quando la rotaia si avvicina a -1,0V. La corrente di soglia è necessaria per i periodi in cui non vi è passaggio dei treni e la rotaia non è negativa.
Domanda 24 |
PROTEZIONE PASSIVA
Per strutture metalliche estese in lunghezza e reti di distribuzione da interrare qual è il sistema di protezione che dal punto di vista tecnico economico assicura nel tempo una affidabile durata:
A | rivestimento metallico associato alla protezione catodica Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | rivestimento organico e protezione catodica |
C | rivestimento organico associato con rivestimento inorganico Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 24:
La soluzione ottimale dal punto di vista tecnico-economico è l’applicazione di un rivestimento esterno isolante abbinato alla protezione catodica che va a proteggere i difetti presenti. Il rivestimento organico ha funzione di barriera fisica, ossia isola il materiale metallico dall’ambiente aggressivo. Non sono invece da utilizzare rivestimenti metallici in associazione alla protezione catodica. La protezione catodica controlla o annulla la corrosione laddove sono presenti difetti nel rivestimento. Non è invece economicamente vantaggioso applicare solo la protezione catodica, in quanto si dovrebbe erogare una elevata corrente. Il rivestimento consente di ridurre la corrente di protezione erogata proporzionalmente alla sua efficienza. Non è comunque pensabile applicare solo un rivestimento perfetto, esente da difetti: i costi di controllo qualità per garantire efficienza 100% sono elevati.
Domanda 25 |
La norma ISO 8501-1 specifica una serie di gradi di preparazione di superfici di acciaio con l’indicazione del metodo e del grado di pulitura tramite la descrizione dell’aspetto della superficie dopo l’operazione di pulitura. Nella verifica della finitura quali sono le fasi ed i controlli da eseguire per una corretta valutazione della preparazione di tali superfici al grado Sa 2 ½:
A | pulire la superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea con stracci e pennello e la superficie metallica deve presentare una intensa puntinatura di ruggine Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
B | pulire la superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea e con una sabbiatura a getto molto pesante; la superficie metallica deve presentarsi a metallo quasi bianco senza colorazioni di nessun tipo |
C | pulire la superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea e con una sabbiatura a getto dolce; la superficie metallica deve presentare un colore bruno con una leggera puntinatura di ruggine Suggerimento: Ripassare i concetti sui rivestimenti, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento. |
Spiegazione della domanda 25:
La preparazione superficiale costituisce la fase principale dell’applicazione di un rivestimento. La norma ISO 8501-1 fornisce indicazioni in merito alla valutazione della pulizia della superficie (grado di pulizia) mediante un confronto visivo. La Norma ISO 8502-3 fornisce indicazioni in merito alla contaminazione da polvere. La norma ISO 8503 fornisce indicazioni in merito alla rugosità (profilo superficiale) dopo pulizia.
Il grado Sa 2 ½ indica la pulizia della superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea e con una sabbiatura a getto molto pesante; la superficie metallica deve presentarsi a metallo quasi bianco senza colorazioni di nessun tipo.
Il grado Sa 2 indica di pulire la superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea e con una sabbiatura a getto pesante; la superficie metallica deve presentare una lucentezza metallica.
La preparazione della superficie di grado di pulitura St 3 indica di pulire la superficie interessata dalla riparazione da ogni sostanza estranea e con una molto accurata spazzolatura con utensili; la superficie metallica deve presentare una lucentezza metallica.
Domanda 26 |
VERIFICHE E MANUTENZIONE
Cosa si intende per stato elettrico naturale di una struttura metallica interrata:
A | l’insieme dei parametri elettrici che caratterizzano la situazione elettrica della struttura ad impianti di protezione catodica inseriti Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, ripassare il contenuto della norma UNI EN 12954 e Linee Guida APCE |
B | l’insieme dei parametri elettrici che caratterizzano la situazione elettrica della struttura ad impianti di protezione catodica disinseriti |
C | i potenziali di corrosione libera misurati presso gli impianti di protezione catodica Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, ripassare il contenuto della norma UNI EN 12954 e Linee Guida APCE |
Spiegazione della domanda 26:
Lo stato elettrico naturale, o stato elettrico di corrosione libera, permette di rilevare i valori di potenziale della struttura prima dell’entrata in servizio degli impianti di protezione a corrente impressa o con anodi galvanici e di valutare la presenza di eventuali interferenze elettriche da parte di strutture estranee. È costituito dall’insieme dei parametri elettrici che caratterizzano la situazione elettrica della struttura ad impianti di protezione catodica disinseriti; la misura del potenziale di corrosione libera è eseguita nei seguenti posti di misura: posti di misura, impianti di protezione catodica e impianti con anodi galvanici, incroci o stretta vicinanza con altre strutture metalliche interrate (se possibile, si dovrebbe rilevare anche il potenziale della struttura estranea), giunti isolanti (di linea e utenze), impianti di terra di linea, opere di protezione meccanica, posti di misura in presenza di dispersori di terra.
Domanda 27 |
Le misurazioni dei potenziali on (Eon) e dei potenziali off (Eoff) di una struttura interrata (non interferita da correnti disperse) si effettuano interrompendo ciclicamente la corrente di protezione della struttura ad intervalli di tempo prestabiliti. Per contenere nel tempo la depolarizzazione della struttura protetta catodicamente, quale deve essere il rapporto tra il periodo on e il periodo off:
A | periodo on minore del periodo off Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
B | periodo on maggiore del periodo off |
C | periodo on minore del periodo off intervallato da un periodo on maggiore del periodo off Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 27:
La norma UNI EN 13509 “Tecniche di misurazione per la protezione catodica” stabilisce che l’interruttore ciclico deve garantire un periodo on maggiore del periodo off. Di solito si eseguono cicli di interruzione della corrente di protezione in cui il tempo del ciclo on abbia una durata pari a 4 volte il ciclo off.
Domanda 28 |
Su un limitato tratto di una struttura metallica rivestita in polietilene sono stati eseguiti i rilievi delle cadute di tensione trasversali per la localizzazione di eventuali falle nel rivestimento.
In relazione all’elaborazione dei risultati dei rilievi, dove si presume la presenza di falle nel rivestimento:
A | alla sola progressiva 50 m Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI 10405 “localizzazione di una condotta” |
B | alla sola progressiva 35 m |
C | alla sola progressiva 65 m Suggerimento: Ripassare i concetti di protezione catodica, riportati nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI 10405 “localizzazione di una condotta” |
Spiegazione della domanda 28:
La presenza di un difetto nel rivestimento può essere individuata con diverse tecniche, tra cui metodi elettromagnetici (che non richiedono un contatto metallico con la struttura) e metodi elettrochimici, che offrono invece risultati di qualità superiore. Tra questi ultimi vi è il metodo dei gradienti trasversali, combinato anche con il profilo dei potenziali on-off. La presenza di un difetto comporta la concentrazione della caduta ohmica in un punto nel terreno, per cui la corrente interessa solo una piccola superficie metallica. Utilizzano due elettrodi di riferimento, uno in prossimità della struttura e una in posizione remota 20-40 m e misurando con un voltmetro il potenziale della struttura in entrambe le posizioni, sia in condizioni on che in condizioni off, è possibile individuare le zone protette e quelle non protette. La falla è localizzata laddove la differenza tra le due misure raggiunge il picco massimo: nel caso in esame alla progressiva 35 m.
Domanda 29 |
Il monitoraggio dello stato di protezione di una tubazione interrata è eseguito mediante l’utilizzo di elettrodi di riferimento portatile al rame/solfato di rame saturo (Cu/CuSO4, CSE Copper Sulphate Electrode). Nella fase di manutenzione dell’elettrodo, per un suo corretto funzionamento, è opportuno verificare che:
A | sulla barra di rame non si formi un ossido |
B | sulla barra di rame si formi un ossido Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
C | la soluzione assumi un colore verde rame Suggerimento: Ripassare la teoria sulla tecnica di misura dei parametri di protezione catodica, riportata nella documentazione tecnica consegnata al corso di addestramento, nonché la norma UNI EN 13509. |
Spiegazione della domanda 29:
L’elettrodo rame/solfato di rame saturo è utilizzato per monitorare lo stato di corrosione e/o protezione catodica di strutture metalliche interrate o delle armature nel calcestruzzo. Non è invece utilizzabile per strutture a mare perché l’ingresso dei cloruri nella soluzione dell’elettrodo favorisce la passivazione del rame. Se correttamente preparare e mantenuto, è un elettrodo molto stabile. È costituito da una barretta di rame immersa in soluzione di colore blu satura di solfato di rame. La barretta di rame non deve essere ossidata. Sul fondo dell’elettrodo devono essere presenti cristalli di solfato di rame che garantiscono condizioni di saturazione. Un tappo di legno o di materiale ceramico costituisce il ponte salino e garantisce il contatto elettrolitico con il terreno o il calcestruzzo.
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